Sento la scadenza
dei nostri giorni.
Di notte sono inquieta
per l’accumulo di bruttezza diurna
e imploro il perdono degli alberi,
che sappiano il mio sottrarmi.
Dovrei dormire, penso,
o forse
non dovrei dormire mai più.
Nessuno dovrebbe chiudere gli occhi
finché non guarisce il mondo.